Il sentiero dimenticato
Due fratelli scoprono un sentiero dimenticato nei boschi vicino casa e vivono una giornata da veri esploratori tra radure, ruscelli nascosti e panorami segreti. Un racconto avventuroso, semplice e nostalgico che celebra la magia dell’infanzia e il fascino delle piccole scoperte.
STORIE E RACCONTI
Mr. Red Drakar
9/4/20252 min read

Era una mattina di inizio estate quando Luca e Marco, due fratelli di dieci e dodici anni, decisero che non avrebbero passato la giornata chiusi in casa. L’aria era tiepida, il sole filtrava dalle tende, e il richiamo dei boschi dietro la loro abitazione sembrava più forte del solito.
«Andiamo a vedere se troviamo qualcosa di nuovo?» propose Marco, il maggiore, con quell’entusiasmo da guida che non perdeva mai occasione di esibire.
«Certo! Ma stavolta niente strade già fatte. Voglio un’avventura vera!» ribatté Luca, stringendo lo zainetto dove aveva infilato una torcia, una borraccia e un taccuino pieno di disegni e appunti.
Il bosco dietro casa era stato il loro parco giochi da anni. Conoscevano i sentieri battuti, le radure segrete e perfino un tronco caduto che avevano ribattezzato “il ponte del drago”. Ma quella mattina qualcosa cambiò: tra i cespugli, Marco notò una traccia quasi invisibile, un passaggio stretto dove l’erba era piegata come se qualcuno ci fosse passato molto tempo prima.
«Guarda qui!» disse, piegando i rami con le mani. «Un nuovo sentiero...»
Gli occhi di Luca si illuminarono. «È perfetto! Sarà la nostra missione di oggi.»
L'inizio dell'avventura
Il cammino era stretto e irregolare. Le radici spuntavano dal terreno come artigli e l’ombra degli alberi creava un tetto verde sopra di loro. Ogni passo sembrava portarli in un mondo diverso, lontano dal solito bosco che conoscevano.
Camminando, trovarono un vecchio cartello di legno, ormai consumato dal tempo. Le lettere erano quasi illeggibili, ma Marco si divertì a interpretarle. «Secondo me… c’era scritto qualcosa tipo ‘via degli esploratori’.»
«Allora è il nostro sentiero!» rispose Luca, che già disegnava l’insegna sul suo taccuino, immaginando di farne una mappa.
Scoperte nel bosco
Il sentiero li portò a una piccola radura, illuminata dal sole. Al centro, un masso coperto di muschio assomigliava a un tavolo naturale. Ci si sedettero sopra e divisero la merenda che avevano portato: due panini e qualche biscotto.
«Questo è il nostro quartier generale,» decretò Marco, indicando il masso. «Lo chiameremo Roccia del Comando.»
Luca rise. «E io sarò il cartografo ufficiale!»
Dopo essersi rifocillati, continuarono l’esplorazione. Trovarono un ruscello nascosto, con l’acqua che scorreva fresca e limpida. Luca, entusiasta, bagnò la borraccia e intinse le mani nell’acqua. «È come scoprire un tesoro segreto.»
«Immagina se seguendo il ruscello arriviamo a un lago misterioso!» aggiunse Marco, sempre pronto a spingersi oltre.
Giochi da esploratori
La giornata passò tra mille scoperte. Costruirono una piccola capanna con rami e foglie, che chiamarono la base. Con un bastone appuntito, Marco tracciò segni sugli alberi per ricordarsi la strada, mentre Luca disegnava mappe improvvisate nel suo taccuino.
In un punto, il sentiero si allargava e rivelava una salita ripida. Arrampicandosi, arrivarono a un punto panoramico: da lì si vedeva il tetto rosso della loro casa in lontananza, minuscolo rispetto all’immensità del bosco.
«Da quassù sembra di dominare il mondo,» disse Marco, con un sorriso fiero.
«È la montagna dei due fratelli!» decretò Luca, allargando le braccia come un esploratore che pianta la bandiera.
Il tramonto
Quando il sole iniziò a scendere, il bosco si colorò di arancio e oro. Tornando verso casa, passarono di nuovo accanto alla Roccia del Comando. Si sedettero per un momento, stanchi ma felici.
«Oggi abbiamo scoperto un nuovo mondo,» disse Marco.
«E domani torneremo. Dobbiamo finire la mappa e vedere dove porta il ruscello!» aggiunse Luca, già con la matita in mano.
Camminarono fino a casa mentre le cicale cantavano e l’aria si faceva più fresca. Non avevano trovato tesori d’oro o antiche rovine, ma per loro quella giornata era stata tra le più grandi avventure di sempre.
E quella notte, addormentandosi, entrambi sognarono di nuovi sentieri nascosti, pronti a essere scoperti.
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