5 errori comuni degli scrittori emergenti e come evitarli
5 degli errori più comuni degli scrittori emergenti. Scopri come evitarli o imparare con consigli, linee guida per migliorare il tuo stile in questo articolo!
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Mr. Red Drakar
9/14/20255 min read
Scrivere è un’arte, ma anche un mestiere che richiede disciplina, consapevolezza e tanta pratica, un'attività che va affinata e alimentata con l'esercizio, la creatività, rappresentazione ed ispirazione. Tuttavia, sebbene questo mondo sia composto da molti scrittori emergenti pieni di entusiasmo e idee, l'altra faccia della medaglia è rappresentata da trappole ricorrenti che rischiano di rallentare la loro crescita o compromettere la qualità dei loro testi. Riconoscere questi errori, imparare a evitarli o quantomeno imparare da essi è un passo fondamentale per trasformare la scrittura in un percorso solido e soddisfacente.
In questo articolo parliamo dei 5 errori più comuni degli scrittori emergenti e vediamo insieme come superarli.
1. Aspettare l'ispirazione perfetta
Molti autori alle prime armi pensano allo scrivere come attendere il momento giusto, la scintilla creativa, scrivere qualcosa di profondo, di "definitivo". In realtà è vero solo in parte: il concetto di un articolo, un testo, un racconto diverso, dal tema più giusto, sensato e che funziona meglio rispetto ad un altro esiste, ma non bisogna mai dimenticare che la scrittura è un esercizio quotidiano: più si scrive, più l’ispirazione arriva spontanea. L'errore in questo caso sta nel fatto che spesso ci si appoggia troppo al concetto di trovare la giusta idea prima di iniziare a scrivere, quando questo porta a non iniziare mai in modo continuativo e stabile, mentre basterebbe un po' di esercizio, scrivendo di tutto, descrivendo azioni e vicende quotidiane, buttando giù idee varie, poi magari vanno corrette, ritoccate, ma l'elemento importante è iniziare.
Come evitarlo:
Stabilisci un orario fisso: anche se solo 15 minuti al giorno, oppure un paio di giorni alla settimana: scrivi comunque, anche se “non sai cosa dire”.
Fai esercizi di scrittura libera (“freewriting”): metti un timer, 5–10 minuti, scrivi tutto quello che ti viene in mente, senza giudizio, senza autocensura. Spesso viene fuori qualcosa utile.
Accetta che ci siano stanchezza, momenti no: infilare qualche riga anche quando non ti senti ispirato, almeno tiene in allenamento la voce dello scrittore.
2. Sottovalutare il potere della lettura
L'elemento della lettura è spesso sottovalutato e ignorato; esso è alla base per alimentare non solo il proprio vocabolario ma anche per imparare tecniche narrative, stili diversi, prendere spunti preziosi per capire e migliorare strutturando il testo in modo migliore, identificandosi in uno o più stili formando poi il proprio.
Come evitarlo:
Leggi per passione, libri dei tuoi generi preferiti ma sii curioso di leggere libri e testi diversi dal solito; alcune risposte a dubbi e blocchi di stile potrebbero trovarsi in testi inaspettati.
Sottolinea frasi che ti piacciono, chiediti perché funzionano; annota ciò che non ti convince e cerca di capire come avrebbe potuto essere fatto meglio.
Studia autori che consideri “meno bravi” o “popolari”: spesso lì ci sono lezioni su cosa evitare (ambientazioni carenti, personaggi stereotipati, descrizioni ridondanti).
3. Ignorare la revisione
Un altro degli errori più comuni quando si scrive un articolo o un racconto è quello di finire la prima versione vedendola come "prodotto bello e finito". La prima stesura è solo il materiale grezzo, materiale che sicuramente subirà migliorie, correzioni, tagli, modifiche del punto di vista, magari con l'arrivo di altre ispirazioni, si tratta di un materiale che rappresenta la bozza, un punto di partenza anziché il punto finale. Non bisogna lasciarsi prendere dall'impulso di "raccontare l'idea come viene" e lavorarci, riflettere sulla forma e su quali miglioramenti può ottenere.
Come evitarlo:
Crea un distacco: dopo aver finito una bozza, lasciala “riposare” almeno qualche giorno prima di rileggerla.
Revisioni successive focalizzate: controlla la struttura, la coerenza, il ritmo, i dialoghi, la grammatica e valuta bene lo stile.
4. Trascurare la coerenza narrativa: trama, personaggi, ambientazione
Una storia che inizia bene ma poi “deraglia”: personaggi che reagiscono in modo discordante, ambientazioni che cambiano tono, dettagli che sembravano importanti scompaiono. Tutte cose che fanno uscire il lettore dalla storia. Questi eventi sono spesso causati dall'errore di non pianificare bene o abbastanza, non si tiene traccia dei dettagli, oppure si improvvisa troppo, pensando che “il bello è lasciar correre”. Ma la fantasia ha bisogno di disciplina, una sua logica, una sua coerenza e di giusti collegamenti.
Come evitarlo:
Prima di cominciare, fai una mappa dei personaggi: personalità, obiettivi, conflitti, cambiamenti che devono attraversare; conoscili, studiali e mettiti nei loro panni
Mantieni un’“enciclopedia interna” della storia: note sull’ambientazione, su nomi, su regole del mondo (se fantasy/fantascienza), colore, atmosfera, tono.
Usa una scaletta flessibile: non significa fissare tutto (anche l’improvvisazione è valida), ma sapere dove vuoi arrivare, quali sono i punti chiave del percorso, una mappa cronologica degli eventi, scomponendo il racconto in fasi.
5. Non prendersi sul serio\mollare troppo presto
Scrivere è un mestiere: non necessariamente remunerativo, non necessariamente facile, ma è mestiere. Un errore frequente, una questione piuttosto "spinosa" riguardano il considerare la scrittura solo come passatempo anche qualora si voglia pensare a qualcosa di più grande e professionale, portando di conseguenza ad errori già citati, a testi incompiuti, crescita lenta e al non superare le svariate difficoltà che si presentano lungo il percorso. Intoppi come rifiuti in seguito ad invii di progetti, critiche, pareri contrastanti e silenzi rappresentano ostacoli sicuramente non piacevoli che gravano sulla propria autostima e tentando di farci mollare alla prima difficoltà. Ma può essere già utile pensare che dietro ogni successo o soddisfazione, fasi come respinte, fallimenti e revisioni contribuiscono alla formazione, ci si "fa le ossa" proprio tentando e non mollando ai primi ostacoli.
Come evitarlo:
Imposta obiettivi piccoli, concreti: “finire un racconto di 2.000 parole entro due settimane”, “scrivere un capitolo a settimana”.
Tenere traccia del progresso, magari con un diario di scrittura: annota quanto hai scritto, cosa ti è sembrato difficile, cosa invece è venuto bene, scrivi le possibili idee in arrivo tra cambi di prospettiva, introduzione di nuovi personaggi e fasi che inizialmente potrebbero essere considerate discordanti, considerale comunque, potrebbero sembre servire o essere riadattate per il progetto in atto o un eventuale progetto futuro.
Conclusioni
Quando si è all’inizio, ogni errore può sembrare un ostacolo insormontabile, persino l'idecisione dal punto dal quale partire può sembrare un blocco creativo pronto a scoraggiare. Ma visto da una diversa prospettiva, ogni errore potrebbe anche essere una bussola: ti mostra dove migliorare, cosa affinare, cosa ascoltare nel tuo stile.
Scrivi, sbaglia, rileggi, sperimenta, osa. E soprattutto: non smettere. Perché se la fase iniziale è la più ostica, ti basti pensare che una volta inquadrata la giusta partenza, il giusto stile, potrà solo chiarire le idee e vedere sempre più una direzione da prendere; del resto, come detto più volte precedentemente, la scrittura può essere un mestiere ed un'attività che va affinata solo sperimentando ed esercitandosi a dovere come degli atleti allenano i propri muscoli. La pratica e l'esercizio costante formano e migliorano lo stile.
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